Comune in crisi: spunta l’idea di un Casinò al Belvedere
Comune in crisi? C’è la proposta dell’istituzione del “Casinò Municipale di Caserta Spa” al Belvedere. E’ sotto gli occhi di tutti la grave crisi economica che attanaglia il Comune di Caserta, le casse languono e lo spettro del dissesto diventa ogni ora più consistente. I consiglieri comunali, di maggioranza e minoranza, al di là degli schieramenti politici cercano di dare il proprio apporto per evitare un dissesto che ormai sembra inevitabile. E proprio da due consiglieri, di opposte fazioni, nasce una proposta che farà sicuramente discutere, ma che potrebbe dare di certo un cambio radicale all’economia della Città, se non a tutta la provincia. Lo scioccante progetto bipartisan dei consiglieri Pasquale Napolitano NPSI ed Edgardo Ursomando Caserta Viva è quella di istituire, nel complesso monumentale del Belvedere di San Leucio, il Casinò Municipale di Caserta S.p.A. Al riguardo il consigliere Edgardo Ursomando ha sottolineato come: «Caserta ha bisogno di scelte coraggiose. L’idea di impiantare un casinò, dove il Comune è l’unico azionista, in un sito di indiscutibile importanza architettonica, oltre che storica, non deve essere visto nella maniera più assoluta come uno svilimento dell’opera, anzi, tale operazione deve essere intesa quale promulgazione e valorizzazione del patrimonio artistico locale, che diventa contenitore di un’attrattore turistico – ludico e culturale. Per la cronaca, il Belvedere “incassa” annualmente circa centomila euro dalle attività che ospita, mentre le spese annuali per la gestione ammontano a poco più di un milione di euro, quindi una messa a reddito della struttura è da considerarsi una scelta quasi forzata, ancora di più alla luce dell’attuale momento storico. Invece, il casinò può e deve diventare il catalizzatore della vita culturale casertana, prerogativa che hanno tutti casinò presenti sul territorio italiano (il Casinò Municipale di Venezia SpA ha destinato dai propri proventi la modica cifra di 8.798.068 per contributi e sponsorizzazioni di eventi culturali), in definitiva, la differenza tra una bisca ed un casinò la fa proprio la cultura. Inoltre, non sono da sottovalutare i benefici in termini occupazionali, si prevedono circa 400 nuovi posti di lavoro, solo per la gestione delle attività del casinò, è facilmente prevedibile uno sviluppo sulla richiesta di manodopera nell’intero comprensorio da parte degli stakeholder che interagiranno con la società, tra questi il più sollecitato sarà l’indotto turistico – commerciale. Insomma, ci sarebbero solo benefici a cascata e finalmente si lancerebbe Caserta come meta turistica e non come tappa per un turismo mordi e fuggi che non arreca benefici in termini economici e di crescita. Si è sempre parlato di incoming, bene adesso è ora di farlo, Caserta come Salerno è questa la meta. E degli utili del Casinò, ne vogliamo parlare?». Ovviamente il progetto è in itinere ma qualcosa di concreto comincia già a muoversi. «Martedì sarò a Venezia – ha spiegato Napoletano – per apprendere ed approfondire la questione. Cifre alla mano daremo maggiore concretezza al progetto».