Mancati pagamenti alle cliniche private
Dopo l’agitazione, tutt'ora in atto, da parte dei dipendenti della Clinica Villa Del Sole per i troppi ritardi nel pagamento delle retribuzioni mensili, ora anche i dipendenti della Clinica Sant’Anna di Caserta hanno proclamato lo stato di agitazione nei confronti della proprietà perché devono ancora ricevere le retribuzioni degli ultimi quattro mesi, oltre alle varie altre competenze dovute da tempo e scaturenti dall’applicazione del Contratto Collettivo di Lavoro della Categoria. I lavoratori e le lavoratrici della Clinica Sant’Anna si sono rivolti, anch’essi, come hanno già fatto i colleghi della Clinica del Sole, alla Segreteria della Confederazione Cisas di Caserta, esponendo al Segretario Regionale, Mario De Florio, la loro grave situazione economica, non più sopportabile e che mette a serio rischio la sopravvivenza delle loro famiglie. C'è anche da rilevare che i lavoratori, stanchi di attendere oltre quanto da loro vantato, hanno fatto presente di essere disponibili ad azioni di protesta molto più massicci come, ad esempio, lo sciopero, come, del resto, hanno già attuato i colleghi della Clinica Villa del Sole, dando la loro adesione alla Cisas, già presente attivamente nella Casa di Cura. Il Segretario De Florio si è subito attivato nei riguardi della direzione della Clinica e dell’Asl, perché si regolassero le competenze dovute. Intanto, la Cisas ha preannunciato uno sciopero del personale, a seguito della proclamazione dello stato di agitazione, ribadito con una nota subito rimessa alla Direzione della Clinica S. Anna ed al dirigente dell’Asl di Caserta . De Florio ha anche sostenuto che ormai non è più consentito che i lavoratori, che operano in tutte le varie strutture sanitarie private, debbano continuare a penare – ogni mese – per avere la loro retribuzione, causa le carenze della Regione e delle Asl, che si avvertono ancora più duramente dopo l’entrata in vigore della manovra finanziaria del governo, che – tra l’altro – sembra non bastare. Non è possibile che la crisi economica sia fatta pagare solo dai lavoratori dipendenti e dai pensionati e con la continua riduzione dei posti di lavoro.