Azienda statunitense rilascerà… 2 miliardi di zanzare geneticamente modificate
Secondo le statistiche, le zanzare uccidono tra 500.000 e un milione di esseri umani ogni anno con le malattie che diffondono: la malaria, soprattutto, ma anche il virus Zika, persino la febbre dengue, la febbre gialla, la chikungunya, ecc. Da diversi anni diverse aziende, come Google (USA) e Oxitec (Regno Unito) stanno effettuando rilasci sperimentali di esemplari geneticamente modificati. E i risultati dimostrerebbero l’efficacia del processo. Il laboratorio britannico ha quindi deciso, e ottenuto l’autorizzazione, di rilasciare in natura più di… 2 miliardi di zanzare di questo tipo. Ma per quale scopo? Le zanzare in questione sono solo maschi della specie Aedes aegypti e geneticamente modificati per impedirne la riproduzione. Sono stati battezzati “OX5034”. La loro “missione” è quella di accoppiarsi con le femmine che incontrano lungo il loro cammino. Tuttavia, nessuna delle larve che nasceranno da questa unione sarà vitale, precisa la rivista Presse-Citron: “Moriranno il tutto prima di raggiungere l’età adulta”. Un test su larga scala effettuato in Florida nel 2021 con 144.000 esemplari ha dato frutti e ha causato un calo significativo della presenza di questo insetto, il tutto senza alcun danno per gli altri, spesso vittime collaterali dei metodi del passato, compresi gli insetticidi, né per l’ambiente. La US Environmental Protection Agency (EPA) ha quindi approvato questo nuovo rilascio di 2,4 miliardi di zanzare maschi geneticamente modificate negli stati della Florida e della California. Secondo il documento ufficiale consultato, queste sarebbero ripartite in due fasi: la prima dal 7 marzo 2022 al 30 aprile 2023 (1,2 miliardi di esemplari) e la seconda dal 30 aprile 2023 al 30 aprile 2024 (stesso numero, cioè 2,4 miliardi di persone). Voci più scettiche si alzano ugualmente per chiedere studi più approfonditi sulle conseguenze dell’ingresso di questi “OGM” nella catena alimentare. Cosa succede se questa zanzara geneticamente modificata (o, peggio, in grande quantità) viene mangiata da un predatore e poi consumata dall’uomo? Le Figaro ha ricordato il 5 maggio che un esperimento simile condotto dalla stessa azienda in Brasile tra il 2013 e il 2015, nella regione di Bahia, aveva portato all’emergere di un ceppo mutante. Alcuni “discendenti” erano infatti sopravvissuti e riuscirono a riprodursi…