Intervista al Professor Foniciello, candidato per la RSU
Nella seguente intervista si esprime Giovanni Foniciello, docente di lingua inglese al Liceo Pizzi di Capua. Il Professor Foniciello è candidato per la RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria), organismo sindacale presente in ogni luogo di lavoro, pubblico e privato; nei giorni 4, 5 e 6 aprile si terranno infatti elezioni per tale rappresentanza, che verrà eletta dai lavoratori, sia iscritti che non iscritti a sindacati. Senza retorica, e nello stesso tempo con concretezza, ed intensa passione ideale per il suo lavoro, Giovanni Foniciello delinea così alcune delle motivazioni che lo hanno motivato ad impegnarsi con la CGIL in tal senso. Nella sua lunga esperienza, didattica e, in generale, umana, maturata anche in molti altri luoghi d’Italia, il docente esprime posizioni a favore di una edilizia scolastica sicura, per una energia pulita, ecologica e per una scuola moderna, ma non piegata ad esigenze più funzionali ad un certo mercato del lavoro che alla costruzione delle competenze: una semina di conoscenze, i cui frutti si raccolgono in tempi più lunghi. Posizioni, inoltre, a favore di una scuola inclusiva, che aiuti le famiglie nel percorso di formazione degli alunni, prevedendo in quella dell’obbligo anche un possibile tempo pieno, che supporti maggiormente i contesti familiari; una scuola, inoltre, che segua di più gli studenti anche riguardo i compiti, in modo più equo, socialmente, rispetto a coloro che possano avere difficoltà a permettersi lezioni private. Prospettive, quindi, per valorizzare maggiormente la scuola pubblica… a partire dal Liceo statale Pizzi di Capua, un centro di cultura di primaria importanza del territorio.
Ricciardi: “Puoi esporre le motivazioni principali che ti hanno portato a scegliere di candidarti con la CGIL, per le elezioni RSU di aprile?”
Foniciello: “Allora, perché la CGIL? Molto semplice, sono iscritto a questo sindacato dal 1987. È il più grande sindacato italiano per numero di iscritti. Molte persone, fra cui molti docenti, sono scettici verso i sindacati. Li posso capire, i sindacati non sono esenti da problemi e da cose che non vanno bene. Ma sono del parere che non bisogna buttare tutto via appena qualcosa non va. Poi chi ci rappresenta più al tavolo delle trattative? Ogni Governo ha bisogno di un contraltare. Pure il più democratico del mondo. Chi tutelerà più i lavoratori?”
Ricciardi: “Puoi indicare alcune misure per valorizzare ancora di più il Liceo “Pizzi” di Capua? Un Liceo che ha anche un valore aggiunto in quanto punto di riferimento comunitario, e non solo per Capua, dato che molti alunni vengono da centri vicini…”
Foniciello: “Riguardo al Pizzi, la situazione non è così cattiva. Mi pare che il nostro Dirigente sia abbastanza democratico e ragionevole. Non ho mai fatto il rappresentante sindacale, ma pare che ascolti gli interlocutori. Certo migliorare si può sempre. C’è sempre bisogno di democrazia. Di difendere i diritti di tutti. Essere inclusivi verso tutti. Siamo una scuola pubblica. Cosa fare per gli alunni? Accoglierli e fornire loro una buona formazione umana e culturale. Il mondo ha bisogno di più cultura, non meno. E il Pizzi è sulla buona strada mi pare”.
Ricciardi: “Nella tua lunga esperienza, professionale ed umana, puoi indicare alcuni degli aspetti che ritieni migliori ed altri invece da migliorare, della scuola italiana, più in generale?”
Foniciello: “Mi chiedevi della scuola italiana più in generale. La prima necessità è quella di rinnovare il patrimonio edilizio e adeguarlo finalmente alle misure di risparmio energetico. Togliere gli asfalti dai tetti che non sono isolanti e porre le più isolanti regole o i più efficaci pannelli solari. Poi eliminerei le attività di scuola lavoro che hanno provocato dei morti, come tutti sappiamo. Il lavoro viene o dopo il ciclo scolastico o durante l’estate. La vita umana si è allungata, perché correre? L’estate sarebbe consigliabile. Per le scuole dell’obbligo gradirei che i bambini pranzassero a scuola, in mensa e di pomeriggio potessero fare i compiti a scuola, seguiti. Insomma c’è tanto da fare per preparare meglio i nostri ragazzi. Non credo di essere io in grado di consigliare i nostri superiori. Ci sono tanti esperti e studiosi universitari di pedagogia che hanno ben presente ciò che si fa in nazioni più attente alla scuola.
Introduzione e quesiti di Antonella Ricciardi; intervista ultimata il 31 marzo 2022