Dea Atena

"Atena inventò il flauto, la tromba, il vaso di terracotta, l'aratro, il rastrello, il giogo per i buoi, la briglia per i cavalli, il cocchio, la nave. Fu la prima ad insegnare la scienza dei numeri e di  tutte le arti femminili, come il cucinare, il filare e il tessere. Benché dea della guerra, essa non gode delle sanguinose battaglie, come invece accade ad Ares e a Eris, ma preferisce appianare le dispute e far rispettare la legge con mezzi pacifici. Non porta armi in tempo di pace e qualora ne abbia bisogno le chiede in prestito a Zeus. La sua misericordia è grande. Se nei processi che  si svolgono all'Aeropago i voti dei giudici sono pari, essa di solito aggiunge il proprio per ottenere l'assoluzione dell'accusato. Ma se si trova in tempo di guerra non perde mai una battaglia, sia  pure contro lo stesso Ares, perché più esperta di lui nell'arte strategica; i capitani accorti si rivolgono sempre a lei per avere consiglio." Era la  figlia prediletta di Zeus, nacque già adulta dalla testa del dio armata di uno scudo ornato con la spaventosa testa della Medusa, che pietrificava chiunque la guardasse. Era chiamata anche Pallade o Parthénos ("la vergine"), e ad Atene si trovava il principale tempio a lei dedicato, il Partendone; secondo la leggenda, divenne suo come ricompensa del dono dell'ulivo che aveva  fatto agli ateniesi. Atena era prima di tutto la dea delle città greche, delle arti e dei mestieri e, nella mitologia più tarda, della saggezza. È anche la dea della guerra; tra gli dei fu la più accanita sostenitrice dei greci durante la guerra di Troia. Dopo la caduta della città, tuttavia, questi non rispettarono la sacralità di un altare dedicato alla dea, presso il quale si era rifugiata la profetessa troiana Cassandra. Per punirli, Atena chiese quindi a Poseidone, dio del mare, di scatenare una tempesta che distrusse la maggior parte delle navi greche sulla via del ritorno da Troia. La dea era anche protettrice dell'agricoltura e dei mestieri femminili, soprattutto della filatura e della tessitura. All'uomo, invece, dedicò l'invenzione dell'aratro e del flauto e le arti di addomesticare gli animali, costruire navi e fabbricare calzature. Ha sempre con sé una civetta ed è spesso accompagnata dalla dea della vittoria, Nike. Quasi sempre è raffigurata mentre porta un elmo ed uno scudo cui è appesa la testa della Medusa, dono di Perseo. Nel terzo libro dell’ Odissea assume la forma di un’ aquila di mare.  La sua egida decorata potrebbe rappresentare ciò che rimane delle ali di cui era dotata visto che in questo modo è raffigurata sui vasi antichi. Nella mitologia greca appare come protettrice di eroi quali Odisseo, Eracle e Giasone. Non ebbe mai alcun amante o marito e per questo era nota come la “vergine Atena”; da quest’appellativo deriva il nome del più famoso tempio a lei dedicato: il Partenone.

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