Improvvisa scomparsa di un amico

All’età di 79 anni, dopo una lunga malattia, è scomparso “l’amico di tutti”, Vincenzo Aurilio. La notizia ha colpito i familiari, i parenti ed i numerosi amici che sono accorsi in Via Pirandello per rendergli l’estremo saluto ed esprimere il cordoglio alla moglie ed ai figli. Vincenzo Aurilio apprese l’arte dell’intarsio su legno da suo padre Gabriele e la passione per la musica lo spinse a frequentare le lezioni impartite dal Maestro Raffaele Pancaro. Al termine risultò fra i migliori alunni e fece parte del Concerto Bandistico Puccini diretto dal compianto Maestro. Alla passione per la musica classica aggiunse anche quella per la musica leggera facendo parte di un gruppo costituito con gli amici d’infanzia e, nelle esecuzioni, ricordava molto il suo idolo: il trombettista americano Harry James a cui somigliava anche nel fisico. Le vicende della vita costrinsero Vincenzo, negli anni ’50, ad emigrare in Inghilterra dove conobbe la giovane irlandese Patrizia e, dalla loro unione, nacquero John e Maria. Dall’Inghilterra emigrò negli Stati Uniti accolto con tanto affetto da suo zio Livio Di Rubbo e sua moglie Brigida. Durante gli anni trascorsi all’estero, Vincenzo, non dimenticò il suo paese nativo, Bellona, e avvertiva una profonda nostalgia quando si celebravano le Festività Pasquali e la Festa Patronale. Il suo volto mostrava, in quei giorni, la tristezza di chi vive lontano dai luoghi della fanciullezza e dai cari genitori. Seduto nei pressi di una finestra della sua casa americana, volgeva il suo sguardo lontano mentre dai suoi occhi scendevano lacrime di tristezza e malinconia. Negli anni ’70 ritornò finalmente a Bellona con i suoi cari e la passione per la musica lo spinse di nuovo a far parte del Concerto Bandistico Puccini diretto da Vincenzo Benincasa. Rispettando una vecchia tradizione, alla cerimonia funebre avrebbe dovuto partecipare il su citato Concerto Musicale ma, tra il disappunto di tutti, gli strumenti hanno taciuto e solo il composto silenzio della folla ha accompagnato l’amico all’ultima dimora. Una imperdonabile disattenzione, questa, che poteva essere giustificata da colui che fu suo amico, eseguendo, con la tromba, alcune note in memoria del caro compagno d’Arte, dimostrando così che la musica, oltre ad essere l’Arte dei suoni, dovrebbe ingentilire e nobilitare l’animo di chi la conosce.                   

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post