Il Papini di Aldo Cervo

“Giovanni Papini nel Novecento letterario italiano”, edizioni Eva- è l’ultima pubblicazione di  Aldo Cervo, fine poeta, scrittore caiatino. Sessantuno pagine nell’elegante,  piccolo volume- dedicato all’irrequieto intellettuale toscano,  uomo libero, dimenticato dall’Italietta ingrata. A dare vita al volume di Cervo, l’ampia nota critica di Dante Cerilli.  Tre  segmenti: Scheda, opere e  considerazioni- con la poesia in appendice.  Un piccolo tour- tra nazionalismo e disillusione sulla guerra, tra filosofia, giornalismo e letteratura, dal nichilismo al cristianesimo. La gran voglia di cambiare il mondo- con Giuseppe Prezzolini-assaltando cultura e società. Premiata ditta –sincronizzata contro i legami familiar- e sociali, convenienze e dogmi di ogni genere- un sodalizio che prevedeva beni comuni(chi si sposa sarà espulso con ignominia). L’idea prende forma nei primissimi anni del  1900- con il “Leonardo”- poi le corrispondenze artistiche con Ardengo Soffici- entrambi si aprono alla più dissacrante modernità, sventolando le bandiere della toscanità, dell’italianità- di un nuovo Rinascimento- Ma,  Il Regno, La Voce , Il Leonardo- ed  infine  Lacerba- non furono "determinanti" per compiere la grande impresa. Nel 1912, il consuntivo esistenziale di Papini: Un uomo finito- un elenco di tante speranze fallite. Aldo Cervo, è stato uno dei pochi in Italia a ricordare Papini, a cinquant’anni dalla morte. Tra le iniziative editoriali: carteggi, ristampe, inediti: le eccezioni a un silenzio assordante.

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