Guerra tra Russia ed Ucraina

La guerra è dei governanti delle nazioni coinvolte non della gente che si allena all’evento bellico.
Ma a circa 90 giorni i soldati russi vogliono andare a casa, psicologicamente sono crollati, purtroppo gli ammutinati sono puniti.
Si sa che chi attacca ha sempre torto anche se ha le sue ragioni.
La scintilla d’innesco di questo grande fuoco pericoloso per le nuove generazioni è stata l’intenzione dell’Ucraina di Zelens’Kyj di annettersi, tramite Kiev, alla NATO.
Putin il leader della Russia inizia un’azione militare, come lui la definisce, contro i nazisti, lo dimostra il fatto che non ha sterminato in un sol colpo l’Ucraina.
Anche la Finlandia e la Svezia hanno espresso l’intenzione di annettersi alla NATO.
La Turchia di Erdogan si oppone, poiché le considera incubatrici di terroristi che non vengono puniti.
Putin ha recato danni anche sul piano economico.
La nostra Italia sta cercando nuove fonti energetiche.
Il grano viene fermato dal blocco che ha creato Putin. Si cercherà di farlo passare attraverso altri porti europei.
Dmytro Kuleba, Ministro degli Esteri ucraino, a Bruxelles, chiede armi per l’Ucraina e l’embargo sul petrolio poiché la Russia sfrutta i fondi che rileva per portare avanti la guerra.
L’embargo nel diritto internazionale è una sanzione in base alla quale viene imposto ad una nave di non salpare o di non effettuare attracco presso un porto dello Stato in cui si trova.
L’Ucraina chiede vivamente di annettersi all’Europa.
Da notizie ascoltate telefonicamente da un Ammiraglio della Marina Militare in Italia vi sono vari consolati dell’Ucraina dislocati in varie città: Milano, Genova, Treviso, Padova, Roma e Napoli.
In questa bella Napoli, città del sole, del cuore tenero napoletano, hanno trovato accoglienza nel Centro Direzionale alle spalle dell’edificio che ospita la regione, migliaia di donne, ragazzi e bambini. Gli uomini capeggiati dall’Ammiraglio li hanno accolti come meglio potevano anche immedesimandosi come baby-sitter.
Purtroppo abbiamo questo pericolo pubblico che non guarda in faccia a nessuno.
Sto parlando di Putin pur di far valere il suo obiettivo.
La Russia di Putin si vuole stanziare sull’Isola dei Serpenti, un punto strategico di controllo di mare e cielo.
A Odessa vengono abbattute zone turistiche per far crollare una futura economia turistica.
Nel Donbass la Russia è avanzata. Tale territorio è importante per l’estrazione mineraria. Nel bacino idrografico del Donec vi è un giacimento di carbone.
Al 21 maggio la Russia interrompe le forniture di gas alla Finlandia.
Si arrende Prokopenko, comandante trentenne del battaglione Azov, che opponeva resistenza nei cunicoli dell’acciaieria.
È stato scortato in un veicolo blindato perché lo volevano linciare.
Per i russi Mariupol è un punto strategico, poiché importante scalo portuale sul mare di Azov.
Tale città è un corridoio tra le Regioni filorusse di Lugansk e Donetsk e la Crimea.
Mariupol si è arresa all’87° giorno.
Nella mente delle nuove generazioni il 24 febbraio del 2022 verrà ricordato come un tragico giorno d’inizio ostilità tra due Paesi quasi fratelli, ricordando la vecchia URSS.

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