Bene la riforma degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico. Colmare però divario tra nord e sud
La ricerca scientifica di qualità è responsabile di effetti concreti e misurabili, per gli individui e per la collettività. La ricerca scientifica di qualità è il motore della buona medicina. Gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) costituiscono dei centri di eccellenza per la promozione della ricerca, lo sviluppo, l’applicazione delle innovazioni terapeutiche e delle nuove tecnologie in campo biomedico e sanitario. Due però sono le criticità che dobbiamo affrontare: la prima è la mancata stabilizzazione dei nostri ricercatori attraverso un percorso chiaro, definito e soprattutto meritocratico. L’altra è la mancata distribuzione in modo equo sul territorio nazionale dei centri di eccellenza. Oggi ammalarsi al sud significa dover affrontare un problema tragico. Il divario tra nord e sud è insopportabile. Se questo è il quadro, non basta dire che dobbiamo distribuire in maniera equa gli IRCCS, ma dobbiamo dire come e soprattutto con quali risorse. Per questo nell’ordine del giorno che il governo ha accettato c’è una nostra proposta che vuole agevolare dei gemellaggi tra IRCCS che già esistono e strutture del sud che sono pronte a diventare un IRCCS se qualcuno li affianca e li aiuta.