Lo sport contro il sistema delle mafie
Si è svolta lunedì 6 giugno 2022 a San Giuseppe Vesuviano in via Vasca al Pianillo, presso il “New Blue Sky Calcetto”, una significativa partita di calcio organizzata in occasione del trentennale delle stragi di Capaci e Via D’Amelio dal Forum dei Giovani di S.G.V., in collaborazione con il Centro Sportivo Nazionale Fiamma, ente che si occupa della gestione dei beni confiscati alle mafie per convertirli in spazi sportivi.
La manifestazione è stata svolta per la prima volta in paese e ha riscosso numerosi consensi, dai più giovani ai più adulti.
Presenti alla manifestazione alcuni personaggi di rilievo della scena politica e giuridica del territorio tra cui il Senatore Antonio Iannone, membro della commissione bicamerale antimafia, l’Avvocato Sergio Cola e il Sindaco Vincenzo Catapano insieme con una delegazione dell’Amministrazione comunale.
Prezioso è stato l’intervento di Antonio Arzillo, Presidente del Centro Nazionale Fiamma, il quale ha precisato insieme alla Responsabile della Piattaforma Legalità, Roberta Salerno, che l’intento dell’evento annuale è proprio quello di creare rete tra Associazioni del terzo settore al fine di promuovere la legalità e riconsegnare alla popolazione i beni confiscati dalla mafia tramite attività sociali.
Ad essere stati protagonisti della serata sono stati i ragazzi del Forum dei Giovani, capitanati dal coordinatore Carlo Cunto, il quale insieme al Consigliere comunale Michele Nappo e l’Assessore alla Legalità Silvia Annunziata hanno saputo catturare l’attenzione dei presenti moderando al meglio tutti gli interventi, spiegando ai presenti che manifestazioni di questo tipo favoriscono sicuramente la maturazione della personalità nel rispetto degli altri e delle regole, l’educazione all’impegno sociale e civile ma soprattutto alla legalità, a dimostrazione di una forte presenza delle autorità e dei giovani sul territorio sangiuseppese.
Dunque una manifestazione degna di nota e simbolo di una rinascita fortemente voluta da tutti, la quale fa sottintendere che non siamo soli e dobbiamo sentirci in grado di dare una spinta a chi ha meno di noi, ma soprattutto a chi ha perso la vita e la libertà per difendere i propri ideali.