Lo Uttaro, si chiede l’annullamento dell’impianto di stoccaggio
Un migliaio di cartoline sono state spedite in questi giorni da altrettanti cittadini casertani all’Assessore all’Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano per chiedere ancora una volta l’annullamento del decreto di agosto 2011 che autorizza un sito di stoccaggio per rifiuti pericolosi e non pericolosi nell’area di Lo Uttaro. E nei prossimi giorni se ne aggiungeranno altre centinaia. Prossimo appuntamento venerdì 6 gennaio presso il caffè del centro in via San Carlo dove ci sarà una postazione pubblica per firmare le cartoline (e per sottoscrivere anche la petizione popolare con la quale si chiede al sindaco di Caserta di vietare gli impianti di rifiuti nella zona Lo Uttaro). La richiesta dei cittadini, su iniziativa del Comitato Emergenza Rifiuti (ComEr), di Legambiente e delle Associazioni OsserVazione di Caserta e Liberamente di San Marco Evangelista, intende dimostrare all’Assessore Romano che l’opinione pubblica casertana appoggia l’azione portata avanti in questi mesi dai comitati e dalle associazioni e per questo gli chiede di adoperarsi con il dirigente regionale al ramo affinché si avvii il procedimento che porti all’annullamento dell’atto. Sarebbe un paradosso, infatti, che la zona di Lo Uttaro, in cui è in corso un’azione di bonifica per la quale la stessa Regione ha stanziato almeno 15 milioni di Euro, venga utilizzata per stoccarvi rifiuti, anche pericolosi. Cosicché, oltre al danno all’ambiente (ricordiamo che sono in vigore due ordinanze sindacali di divieto di utilizzo delle acque di pozzo in tutta la zona) e quello alla salute delle 200 mila persone che vi abitano attorno, finirebbe per esserci anche la beffa di un enorme spreco di fondi pubblici. Un danno erariale che andrebbe ad aggiungersi a quello derivante dal mancato completamento del policlinico di Caserta che dovrebbe sorgere a non più di 800 metri dall’area in questione. Ci aspettiamo che l’Assessore ascolti le richieste dei cittadini e decida di fermare una volta per tutte l’ennesima devastazione di questo martoriato lembo di terra casertana.