Combattere la corruzione con un sistema giuridico trasparente e uno stato di diritto democratico
Jovan Andonovski, Vicedifensore civico della Macedonia del Nord, è stato ospite della Camera di Commercio Italo-Macedone presieduta da Enrico Petrella per un incontro sul tema della lotta alla corruzione, non solo in Macedonia del Nord, ma anche in Europa e nel resto del mondo.
Vicedifensore civico Andonovski, perché oggigiorno il valore dei diritti umani è sempre più carente, soprattutto dopo i fatti del 24 febbraio?
La situazione mondiale post-pandemia era di per sé già davvero molto difficile. L’attacco della Federazione Russa all’Ucraina per certi versi ha rappresentato quasi un effetto domino di decisioni sbagliate, che hanno avuto la sola conseguenza di uccidere vite umane innocenti e di creare rifugiati e persone senza fissa dimora dove, fino a pochi mesi fa, c’erano persone libere e indipendenti. Il conflitto militare in Ucraina si è trasformato in una nuova forma di vaso di Pandora, che ha un effetto sul mondo moderno. Attaccare uno stato libero nel XXI secolo è inaccettabile e incomprensibile per il percorso moderno che vogliamo intraprendere come umanità, democrazia e uguaglianza globali. È opportuno, allora, recuperare quei valori dei diritti umani e propri dello stato di diritto, lavorando insieme per evitare scenari ancor più spaventosi di quello del territorio ucraino. Questo fa parte di ciò che ho suggerito durante la mia visita in Ucraina all’inizio di giugno. Il mio suggerimento è di istituire un corpo di rappresentanti del difensore civico in diversi paesi che possano visitare gli sfollati vulnerabili e i prigionieri di guerra, compresi i bambini, per discutere con loro, al fine di trovare un modo per ottenere il loro rilascio e tornare nel territorio di Ucraina.
Perché, nonostante la presenza e l’influenza dell’UE, in alcuni paesi europei la pratica di preservare la democrazia nell’ordinamento giuridico sembra svanire?
La conservazione della democrazia, così come l’uguaglianza nei vari ambiti di ogni società moderna, è incorporata nei tre pilastri principali dell’Unione Europea nel suo insieme: le Comunità europee, la Politica estera e di sicurezza comune e la cooperazione giudiziaria e affari interni. I paesi candidati e quelli che non fanno ancora parte della numerosa famiglia dell’UE si stanno certamente adoperando, come previsto, per applicare un approccio moderno alla promozione della democrazia a lungo termine nel sistema giuridico. Il cambiamento istantaneo e il pericolo della pandemia, che dal 2020 in poi ha cambiato la vita quotidiana del cittadino europeo e la premessa che nulla è garantito per domani e che tutto può cambiare dall’oggi al domani, ha sicuramente creato una nuova consapevolezza delle proprie decisioni assunte nell’interesse della collettività. Questo è uno dei motivi principali per cui le decisioni individuali post-pandemia creano ancora situazioni collettive inaspettate di attuazione ingiusta e inadeguata della legislazione nell’ordinamento giuridico di un paese e consentono alla criminalità e alla corruzione di penetrare facilmente nel sistema statale. Certamente la condivisione di esperienze tra gli stati e l’assunzione di una posizione comune sullo stato di diritto democratico tra gli stati, possono garantire un futuro trasformato e più sicuro per tutti.
In che misura i progressi tecnologici possono facilitare la lotta alla corruzione in Europa?
I progressi tecnologici nella lotta alla corruzione in Europa sono attualmente forse lo strumento più potente a nostra disposizione. Il monitoraggio delle istituzioni statali attraverso l’applicazione di una presentazione trasparente dei fatti ai cittadini, sono il fondamento per guadagnare e coltivare la fiducia delle persone. E una delle opportunità più preziose per i paesi del mondo, così come i paesi europei, è che hanno reciprocamente e collettivamente il potere, la possibilità e l’opportunità di condividere le loro pratiche nell’implementazione di pratiche simili, dove paesi più potenti ed esperti offrono assistenza a paesi che ne hanno più bisogno. La lotta comune contro i sistemi corrotti è sempre più forte dalla lotta individuale.
Relativamente agli ordinamenti macedone e italiano, quanto è rispettato lo stato di diritto nel Suo paese e qual è il livello di corruzione?
Il rispetto della legge è l’obbligo primario di ogni Paese. Ad oggi, il sistema più noto nel mio paese associato come principale sinonimo e fonte di corruzione, è purtroppo il sistema giudiziario poiché, in diverse occasioni e situazioni, ha dimostrato al cittadino macedone che a volte la legge si applica solo a un gruppo di cittadini o individui. Ecco perché l’attuazione dei cambiamenti nel sistema giudiziario secondo i valori europei e la legislazione dell’Unione Europea, possono migliorare anche questa situazione e, con le modifiche e le norme implementate, si può davvero ridurre il livello di corruzione nel paese.
Qual è il livello di corruzione nel Suo Paese? Il tenore di vita, tra le altre sfide, contribuisce in modo significativo ad esso? C’è una soluzione pratica?
Il fatto deludente è che il popolo macedone ha accettato la correlazione dell’alto livello di corruzione nel Paese come sinonimo di mentalità e sistema legale macedone. È qualcosa che dobbiamo, insieme, sopprimere e cambiare. Semplicemente, non può esserci uno Stato forte e moderno con un futuro prospero, senza un sistema legale sano e non corrotto, che rispetti i diritti umani fondamentali e li incorpori nelle decisioni e norme giudiziarie. Il tenore di vita del cittadino macedone medio deve aumentare in modo significativo e uno dei principali fattori che possono incidere in parte su di esso è la riduzione della corruzione nel paese, soprattutto nel sistema legale. In tal modo, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni giuridiche aumenterà e il senso di identificazione con l’identità nazionale acquisirà una nuova prospettiva di realizzabili valori europei moderni e comuni. Questa è forse una delle strade principali da percorrere nello Stato macedone, per fermare il numero allarmante di giovani emigrati dalla Macedonia verso l’Europa e il resto del mondo. La decisione di lasciare la propria patria è difficile, ma supportata da una grande delusione per il sistema, che è passato dall’atteggiamento individuale a quello collettivo, nonché dalla premessa che solo i corrotti e i ricchi hanno i maggiori diritti nel paese. Un fatto quest’ultimo che è l’esatto opposto dell’uguaglianza e dello stato di diritto in qualsiasi paese del mondo. Il problema, allora, è la mancanza di volontà delle élite governanti di combattere la corruzione, di stabilire un sistema di stato di diritto e buon governo. Ogni élite politica, dall’indipendenza ad oggi, ha scelto di inserirsi in questo schema, e questo schema purtroppo mina i valori della democrazia.
È ovvio che abbia individuato con precisione i problemi della Macedonia del Nord. Le Sue apparizioni sui media hanno causato una tempesta tra il pubblico. Ha pensato di essere più attivamente coinvolto negli eventi sociali?
Sono già coinvolto in eventi sociali attraverso la posizione di Vicedifensore civico. Non ho intenzione di fermarmi. Per me il nero è nero, il bianco è bianco. Abbiamo l’obbligo nei confronti dei nostri antenati e delle generazioni future di cambiare la situazione nel paese. Alcune cose possono cambiare rapidamente. Servono Borsellino e Falcone macedoni che si occupino principalmente di combattere la corruzione e stabilire lo stato di diritto.
Può essere Lei quella persona?
Non ho paura di perdere la vita in nome di una battaglia per la democrazia e il progresso sociale e legale del mio Paese. So che ci sono tantissimi cittadini delusioni che sono disposti a sacrificare le loro esperienze per migliorare la vita di tutti i cittadini. Abbiamo bisogno di un’ampia apertura delle porte per cambiare l’aria viziata in modo che avvengano finalmente i cambiamenti che tutti desideriamo. Solamente l’avvio dei negoziati con l’UE può accelerare le riforme.