Per ricordare la shoah, i democratici hanno organizzato La Giornata della Memoria
Casagiove – Venerdì 27 gennaio prossimo, con inizio alle ore 17,30, nella sede del Partito Democratico di Casagiove, sito in Via S. Croce, 31, sarà ricordata “La Giornata della Memoria”. L’iniziativa sarà introdotta da Giuseppe Carlo Comes, mentre il relatore sarà il professore Giovanni Cerchia, Docente di Storia Contemporanea presso l’Università del Molise. Sono previste: una testimonianza di Paola Gabriella Maida sulle deportazioni e i campi di sterminio, e gli interventi di Annasilvia D’Amelio, Francesca Iandolo, Carolina Palumbo, Luigi Granatello e la proiezione di un breve filmato. “L’olocausto” – fanno sapere i vertici del PD – “è stato segnato dalla morte di 19 milioni di persone, non solo ebrei. La follia nazista accomunò in un solo disegno di morte, con gli ebrei, gli omosessuali, gli zingari, i testimoni di Geova, i nemici politici, gli slavi, gli handicappati e tutti i non appartenenti alla cosiddetta “razza ariana”, la razza eletta. I prigionieri dei campi erano costretti a orribili e indicibili torture, indistintamente, fossero uomini, donne o bambini. Lasciati senza cibo e costretti a lavori forzati e umilianti, che degradavano l’essere umano fino all’annullamento. La morte era procurata con metodi crudeli e di massa: camere a gas, forni crematori, esecuzioni sommarie, insensati e crudeli esperimenti chirurgici aggiunti a freddo e fame. Tutto ciò è accaduto solo pochi decenni orsono nell’Europa, culla della civiltà, nata dalla sintesi tra cultura greca e romana e dalla tradizione spirituale giudaico-cristiana. La giornata della memoria” – proseguono i democratici – “è destinata a porre alle nostre coscienze la domanda ancora senza risposta: come tutto è potuto accadere? Il rispetto della persona umana, della sua vita e della sua dignità, dei suoi diritti a vivere una esistenza degna dell’ “essere uomo”, fondano sul principio dell’uguaglianza tra gli uomini al di là di ogni diversità di fede religiosa o di colore della pelle, di genere o di credo politico. Viviamo in un periodo storico in cui incombe il rischio di uno “scontro di civiltà”” – sottolineano dal circolo di Via S. Croce – “L’antidoto alla catastrofe è racchiuso nel convinto riconoscimento, di tutti, della validità dei diritti degli uomini e dei popoli. Per questo dobbiamo esercitare, sempre, il dovere della memoria. Il 27 gennaio non è solo la memoria di quell’orribile tragedia, ma è il ricordo di tutte le vittime dei soprusi dell’umanità, di tutti coloro che non hanno potuto difendere il loro diritto alla vita. Soprattutto i giovani, che sono il domani della nostra comunità, conservino la memoria delle follie del mondo e diventino portatori di pace, di libertà, di tolleranza, sappiano cancellare la violenza e l’ingiustizia, si battano con coerenza per la difesa della vita e della dignità di ogni uomo al mondo”.