Bellona. Una città dove regna la serenità

Colloquiando con “zio Michele” un arzillo ottuagenario cittadino bellonese, abbiamo appreso l’insindacabile giudizio sul suo paese nativo: “Dalle mie assidue letture, ho appreso che, andando a ritroso nel tempo, tutto ebbe origine dall’insediamento di un gruppo di persone che, non lontano dal fiume Volturno, edificarono un villaggio. Era il tempo in cui i governanti dell’antica Roma imponevano le loro leggi, la loro religione e, i residenti del villaggio, succubi della potenza romana, decisero di dare un nome alla loro terra chiamandola Bellona, in onore della dea della guerra sorella del dio Marte. Ma Bellona fu un villaggio dove regnarono la pace e l’amore verso il prossimo, sentimenti tuttora diffusi tra i bellonesi di oggi che vivono nella più completa serenità di pensiero e di azioni. Nella Bellona del 2012, continua zio Michele, la vita trascorre “liscia come l’olio”: non accadono diverbi tra cittadini, né cattiverie di sorta. La bontà d’animo si nota in qualsiasi occasione. Non circolano maldicenze a scapito di Tizio o Sempronio, non sussurrano calunnie ai danni di giovani donne, né si gioisce dei mali altrui o si vestono i panni falso pietismo, ma con spirito altruistico si prodigano per aiutare il bisognoso rendendogli la vita meno amara. Se hai un amico puoi confidare nella sua amicizia, nella sua sincerità. La gelosia e l’invidia, due dei peggiori difetti peccaminosi dell’uomo, non allignano tra i bellonesi che vivono la loro vita, tra le mura delle loro case, senza avvertire “il piacere di fare del male ad alcuno”. Ammirevole è la loro religiosità, particolarmente durante la festa patronale quando, per onorare Maria SS di Gerusalemme, “utilizzano” un mare di denaro raccolto, con le questue, durante l’anno. Nelle consultazioni elettorali non accadono diverbi, né si diffondono calunnie a danno di questo o quel candidato. Né si affiggono sui muri della città manifesti dal contenuto polemico ed offensivo. Un popolo questo, continua zio Michele, che da sempre se ne sta fuori dall’agone politico ed elettorale, lasciando piena libertà di scelta ai cittadini. Una città dove, tra tanta serenità, tutto appare bello. Una città da prendere ad esempio, ma che suscita in noi un dubbio: “E se tutto ciò non fosse vero?

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