Sangue sull’asfalto ma la politica cambia strada
«Nonostante tutti i nostri appelli, per tutta la durata della campagna elettorale i politici che hanno parlato di sicurezza stradale si contano sulla punta delle dita. Tutti gli altri evidentemente preferiscono girare la testa dall’altra parte davanti al sangue che ogni giorno scorre sulle strade del nostro Paese». Così Alberto Pallotti e Biagio Ciaramella, rispettivamente Presidente e Vicepresidente dell’Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada ODV e dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ODV ed Elena Ronzullo, Presidente dell’Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada ODV.
All’inizio della campagna elettorale le tre Associazioni hanno promesso di tenere informati i cittadini sui politici che nei loro programmi avrebbero introdotto il delicato tema della sicurezza stradale e della giustizia per le vittime della strada. Appelli sono continuati per tutta l’estate, fino a oggi.
«Ma finora ogni nostra parola è rimasta inascoltata», dicono Pallotti, Ciaramella e Ronzullo, «sentiamo parlare di gas, di elettricità, di guerra, non c’è candidato che non abbia promesso di impegnarsi per il futuro dei giovani. Ma se poi facciamo morire sulle strade persone dai 14 ai 30 anni, quale futuro ci sarà per questi ragazzi ai quali si rivolgono? Andare al cimitero? Se nel fare politica per l’educazione dei giovani non si punta anche sul rispetto delle leggi che prevedono caschi, cinture di sicurezza e strade sicure, non faremo altro che assistere a nuovi morti e famiglie distrutte dal dolore».
«A pochi giorni dalle elezioni, solo tre politici sono venuti da noi a discutere di sicurezza stradale», spiega Biagio Ciaramella, che è anche papà di Luigi, il 19enne morto in un incidente in provincia di Caserta il 31 luglio del 2008, «si tratta del Consigliere regionale della Campania di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, il Deputato Giuseppe Buompane e il Senatore Agostino Santillo, entrambi del Movimento 5 Stelle. Ma se la politica non apre alle Associazioni, allora tutte le nostre battaglie saranno infruttuose. Noi possiamo lottare, sensibilizzare, aiutare le famiglie e le vittime della strada, ma se la politica non si muove, se le leggi non vengono cambiate, se la giustizia non viene assicurata, la strage sulle strade italiane non si fermerà».
Anche per questo le tre Associazioni hanno organizzato due nuove dirette su Facebook e YouTube dal titolo “Sangue sull’asfalto ma la politica cambia strada”.
Al dibattito del 21 settembre, alle 21.30, che sarà moderato dal giornalista Dino Stefano Frambati, parteciperà Fabio Pugliese, componente del Comitato Scientifico dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”.
Venerdì 23 settembre, alle 21.30, invece, parteciperà come ospite Pietro Crisafulli, Presidente dell’Associazione Sicilia Risvegli e responsabile della sezione siciliana dell’Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada ODV, nonché papà di Mimmo, investito e ucciso a Catania il 6 marzo 2017 e fratello di Salvatore Crisafulli, il “Terry Schiavo italiano”, il siciliano che dopo un incidente in motorino si è svegliato dal coma e ha rivelato che, mentre era in stato vegetativo, sentiva e vedeva tutto. A entrambi i dibattiti interverranno i Presidenti delle tre associazioni. Regia di Biagio Ciaramella.