“Seme di Vento”. Don Michele Falabretti: “L’adolescenza non è una malattia” e incanta l’uditorio del Teatro “Buon Pastore”
Caserta – Al Teatro Buon Pastore, alla presenza del Vescovo Pietro Lagnese, la presentazione del progetto “Seme Di Vento” con Don Michele Falabretti, responsabile dell’ufficio Nazionale della CEI per la Pastorale Giovanile.
Nell’incontro con Don Michele, Sacerdote di Bergamo è stato illustrato il nuovo progetto della CEI dedicato agli adolescenti. I Sacerdoti, invece, lo hanno incontrato la mattina presso la Biblioteca diocesana mentre, i catechisti, gli educatori, gli animatori e tutti coloro che hanno a cuore gli adolescenti, lo hanno incontrato nel pomeriggio nel teatro “Buon Pastore”. “È un nuovo percorso – ha detto Don Antonello Giannotti – che può esserci utile soprattutto per offrire nuove occasioni di crescita formativa ad una fascia di età che purtroppo, anche senza colpa, si sta allontanando sempre più dalla Fede e, dalla chiesa nel particolare”. Una grossa perdita, per la comunità intera, in termini di formazione spirituale.
Come deve essere un “buon educatore”? È la domanda che ci si è posti durante l’incontro della pastorale diocesana, con Don Gennaro Dantò.
I cattivi educatori, nella vita, possono creare grossi danni ai figli, agli adolescenti – così Don Michele Falabretti, Sacerdote dall’alta statura, che con voce calma e altissima eloquenza, ha sedotto l’intero uditorio per circa due ore dall’alto della sua profonda preparazione spirituale ed umana. – Obiettivo dell’incontro di lavoro nella Biblioteca diocesana con i preti, quello di costruire il profilo e le competenze dei buoni educatori, affinché i temi legati alla pastorale giovanile non rimangano in una sorta di “limbo” che si limita a definire un orizzonte senza tracciare una strada capace di raggiungerlo.
E allora come deve essere un “buon educatore”? – domandava Don Michele alla platea che ha gremito la sala del Teatro Buon Pastore. – Un buon educatore – ribadiva il Presidente della Pastorale Giovanile Nazionale – è un adulto in grado di stare accanto ai ragazzi con la consapevolezza e la preparazione necessarie, perché è attorno alla sua preparazione che si gioca l’emergenza educativa.
“Non vogliamo proporre una semplice formazione – ha rimarcato Don Michele – ma delle chiavi utili a comprendere questo tempo fondamentale, a volte, dimenticato dagli adulti. L’adolescenza non è una malattia…e, con gli adolescenti non si improvvisa”.
Don Michele Falabretti, ha ribadito ancora che “…i ragazzi e le ragazze hanno sofferto di più le conseguenze della pandemia, è anche vero che gli adulti se ne sono accorti tardi, e se non incontreranno persone capaci di accoglierli, ascoltarli e valorizzare le loro istanze e le loro domande, se ne andranno in silenzio, senza nemmeno sbattere la porta”.