Da otto mesi non percepisce l’assegno di invalidità

Da una vita tranquilla ad una vita su di una sedia a rotelle. Giovanni Di Domenico, un 49enne residente a Bellona, da quattro anni è costretto a trascorrere il suo tempo su di una sedia a rotelle. La costrizione è dovuta ad un’emorragia procurata da un ictus cerebrale. “Riuscimmo a fargli riconoscere la malattia e la stessa commissione medica approvò anche l’indennizzo dell’accompagnamento, ci riferisce Carmela Esperti, moglie del Di Domenico, e periodicamente è sempre stato sottoposto a visite di controllo, una prassi per l’INPS per accertarsi se l’ammalato è ancora in possesso per ricevere l’erogazione dell’assegno di accompagnamento. Nonostante le mie ripetute richieste di conoscere il motivo di questo ritardo, non sono riuscita ad ottenere, dall’INPS di Caserta, nessuna risposta. Mio marito, dal momento dell’incidente, non ha mai mostrato segni di miglioramento, anzi, sono visibili i segni del peggioramento, per cui non potrebbe, anche se volesse, affrontare nelle condizione che si trova, nessuno lavoro perché impossibilitato a svolgerlo. Magari potesse riprendere il lavoro, avrei accanto una persona in grado di pensare a se stesso. Ci sono tre figli che hanno bisogno di tutto l’affetto e di sostentamento ma, se dovesse venire a mancare l’entrata dell’accompagnamento, non sapremmo proprio dove battere la testa. Sono otto mesi che non riusciamo ad avere una risposta ne ci viene accreditato l’accompagnamento. E’ mai possibile, conclude la signora Di Domenico, che si possa lasciare persone bisognose nel più assoluto abbandono?”.

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