Ieri sera il comizio della lista n. 1 di Filippo Abbate
Ai tempi di oggi, dove la disaffezione alla politica e la sfiducia nei suoi protagonisti è diventata la caratteristica costante di elettori che, appunto, sono stufi di sentire chiacchiere su chiacchiere per poi sistematicamente soccombere alle tante storture, detto con un eufemismo, che quotidianamente siamo chiamati a ingoiare, il comizio della lista n.1 “FUTURO E SVILPPO” capeggiata da Filippo Abbate, rappresenta qualcosa che come minimo sembra andare contro corrente. Sabato sera sembrava essere ritornati ai tempi di una volta, quando ci si credeva, quando c’era entusiasmo perché si sapeva che dal momento cruciale delle elezioni scaturisce il futuro, o la qualità di futuro, delle persone chiamate a votare. Un comizio che si può semplicemente definire bello, garbato e, allo stesso tempo, sostanzioso.Non una parola offensiva. Non un cenno a lusinghe o illusioni. Non un attacco agli avversari. Non un solo atteggiamento da sceneggiata. Anzi. La condanna ferma e reiterata di comportamenti che si discostino dall’essenza di una dialettica elettorale giusta dove l’argomento perentorio dovrebbe essere unicamente quello della condizione dei cittadini e delle possibilità di migliorarne gli aspetti. Questo, sostanzialmente, è stato il comizio della lista “FUTURO E SVILUPPO” che ha ospitato vari interventi, Ramella, Criscione, Valeriani, Stellato, Martino e quello conclusivo di Abbate. Una performance di elevato spessore e di altrettanto elevato garbo che ha evidentemente spiazzato chi si fosse aspettato una di quelle stupide, volgari e inopportune manifestazioni che null’altro fanno se non suscitare rancori tra le persone e inutili sogni di metamorfosi da bacchetta magica.Traspariva, nelle parole dette e con carattere di evidente univocità, una ambizione autentica, una volontà ferma, un obiettivo forte e verosimile, di rimboccarsi le maniche, di chiamare la gente a raccolta in una specie di assemblea cittadina permanente e costruire un futuro che renda Bellona protagonista in un contesto storico e geografico che offre meno di poco.Concetti, dunque, che sono stati recepiti e condivisi nella massima interezza, tant’è che, in una piazza praticamente gremita, ciò che risuonava forte e continuo, era l’entusiasmo e l’emozione dei tantissimi che hanno capito che per Bellona sta aprendosi una nuova fase, una fase di concreto sviluppo.