Elena di Savoia, una donna nella storia
La storia d’Europa del primo novecento si pu? leggere tra le righe di un’altra storia: quella di una principessa del Montenegro, di una regina d’Italia, quella di Elena di Savoia. A lei l?Associazione Dea Sport Onlus di Bellona ha dedicato il convegno intitolato “Una donna nella storia” svoltosi ieri nel salone della sede sociale. E? stato proiettato un breve filmato che raccontava la storia dei Savoia, che rivive per un giorno la figura di una donna, la cui vita ha unito la storia di due nazioni. Lo studioso Nicola Jervolino cos? ha illustrata la figura di Elena di Savoia: ?Jelena Petrovic Ni?gos nasce in un grosso borgo fra le montagne montenegrine: ? la figlia del re Nicola I del Montenegro. Il regno ? minuscolo, la reggia ? una casa appena un po’ pi? grande delle altre. Jelena, come tutte le principesse slave, studia nel collegio Smol’nyj di Pietroburgo e frequenta la casa reale russa. Poi sposa un principe italiano. L’11 agosto 1900, in seguito all’assassinio del padre, Vittorio Emanuele deve salire al trono. Negli anni successivi arrivano i loro figli: Jolanda, Mafalda, quindi l’erede Umberto ed infine Giovanna e Maria. 28 dicembre 1908, ore 05, 20: la storia d’Italia, nella persona della regina Elena, arriva nel sud pi? profondo della nazione. Quaranta centri abitati sono colpiti da un disastroso terremoto. Elena, immediatamente si dedica ai i soccorsi, trasforma la sala del trono del Quirinale in una sartoria, mettendo ago e filo in mano anche alle sue bambine, Mafalda di sette anni e Giovanna di due. Ci? contribuisce ad aumentare la popolarit? della regina “del popolo”. Durante la I^ guerra mondiale Elena fa l’infermiera a tempo pieno; per tutta la vita s’interessa agli studi per prevenire i terremoti, e di medicina, fino a meritare una laurea ad honorem; ancora oggi molti ospedali portano il suo nome. Finanzia opere benefiche a favore degli encefalitici, per madri povere, per i tubercolotici, per gli ex combattenti; interviene presso il re anche a favore degli ebrei ai tempi delle leggi razziali. Elena cerca invano di fermare il secondo conflitto mondiale. La guerra scoppia lo stesso ed una delle sue figlie, Mafalda, verr? internata in campo di concentramento dove morir? per stenti e cancrena a causa di un intervento chirurgico eseguito in condizioni estreme. Finito il conflitto, il 9 maggio del 1946 Vittorio Emanuele III abdica a favore del figlio Umberto e va in esilio con Elena a Villa Jela, ad Alessandria d’Egitto. Elena muore a Montpellier nel 1952, ma il suo volto resta nei libri di storia?. Conclude lo studioso.