Pulmino della Telecom in giro per “truffare” gli utenti
Se vi recapitassero un pacco inviatovi dalla Telecom, secondo il mittente, tutto è normale. La Società per eccellenza che ha sempre fatto da padrone in Italia adesso, presa alle strette dalle vicissitudini che si sentono in TV, adesca persone al telefono con la promessa di una supertariffa ed apparecchiature all’avanguardia; il tutto “quasi” gratis, a dir dell’operatore.
L’operatore infatti, chiama presso le abitazioni, spesso approfittando di persone anziane e bambini che, senza entrare nel sottile del “contratto” telefonico, accettano questa che a primo impatto, vuole sembrare una offerta impedibile della Telecom.
Ai malcapitati che accettano tale richiesta, dopo circa una settimana dalla telefonata, è recapitato un “pacco”, quasi sempre in tarda mattinata, e, guarda un po’, scende la figlioletta o l’anziano che accetta il pacco anche in considerazione del nulla dovuto allo spedizioniere. Fin qui tutto bene, ma se è tanto conveniente, come mai alla prima bolletta telefonica, i titolari della linea, sono costretti a pagare circa 250,00 €? Ebbene si, ben duecentocinquanta euro da versare! A questo punto molteplici sono le telefonate per ottenere spiegazioni a tali esose bollette. L’operatore della Telecom, risponde che risulta una regolare richiesta dell’interessato, quando invece il titolare della linea ben poco sa, tranne che della tassa da pagare. Il tutto per un apparecchio telefonico che ha tra le varie funzioni, quella della video-chiamata fra telefoni abilitati. Ma pensavate che finisca qui, invece no, perché per recidere dal contratto, bisogna spedire, a proprie spese l’apparecchio al mittente, cioè alla Telecom, quindi con successive spese e tempo perso fra telefonate e file presso gli uffici postali, quasi intasati per tale evento. Molti sono i Bellonesi ed i Vitulatini che si sono riversati presso l’associazione Dea Sport Onlus, per chiedere aiuto: trattasi per la maggior parte di anziani non in grado neanche di utilizzare il tradizionale telefono per la classica telefonata, in quanto di lieve udito e privi di cognizioni tecnologiche come quelle necessarie per l’utilizzo dell’apparecchio in questione. A tale proposito, si sottolinea che l’associazione Dea Sport Onlus di Bellona, ha già comunicato tale spiacevole situazione all’Ufficio Competente della Telecom, per cercare di evitare che quando al telefono risponderanno anziani o bambini, si prenda per buono ciò che si propone.