Successo di Massimo Di Cataldo
Una delle maggiori attrazioni della quarta edizione del premio ‘Suessola MusicArte’, concorso organizzato dall’associazione ‘Il sogno è sempre’ guidata dal presidente Alfonso Papa e presentato da Giancarlo Chidini che si è svolto lo scorso fine settimana a San Felice a Cancello, è stata l’esibizione in qualità di ospite di Massimo Di Cataldo. Poco prima di esibirsi sul palco allestito nella villa comunale in località ‘Botteghino’, dove ha cantato alcuni dei suoi maggiori successi come ‘Scusa se ti chiamo amore’ ‘Fragile’ e la sempre verde ‘Il nostro caro angelo’ di Lucio Battisti, il cantante ha rilasciato la seguente intervista.
1. Quanto possono essere utili festival come il ‘Suessola MusicArte’?
Secondo me, già avere un’opportunità come questa da stimoli e quindi, anche se non dovesse succedere niente dopo, comunque si entra in contatto con il mondo della musica. E’ importante partecipare a queste iniziative e trovare un compromesso tra l’umiltà di lavorare insieme ad altri artisti e la sana competizione che è naturale e che serve a crescere.
2. Cosa consigli a questi giovani artisti per avere successo in un mondo così difficile?
Consiglio di credere in quello che si fa e di farlo solo se ci si crede realmente. Questo lavoro nasce dalla passione, che da gioie e dolori, quindi sconsiglio i sogni facili, l’idea di arrivare al successo come se fosse una lotteria. Ci vuole tanto impegno perché se c’è stoffa qualcosa di buono arriva sempre.
3. Come hai cominciato la tua carriera? Partecipando a festival come il ‘Suessola MusicArte’?
Già allora c’erano concorsi del genere. Da ragazzino ho cominciato cantando con altri amici, facendo concorsi legati a riviste del settore. Ma soprattutto è stato importante il Festival di Castrocaro che è diventato poi una realtà molto consistente. Per me è stato un buon punto di partenza anche se, già arrivarci, non è stato per niente facile.
4. Hai avuto momenti di sconforto che ti hanno fatto pensare di mandare tutto all’aria?
Sono sempre stato innamorato della musica quindi, anche nei momenti di sconforto, non avrei potuto fare a meno di scrivere e cantare. Sono stato fortunato perché se avessi dovuto scegliere un lavoro per vivere non so se avrei fatto il cantante.
5. Quali sono i tuoi progetti futuri? Ci dai qualche appuntamento a breve termine?
L’anno scorso è uscita una raccolta di 34 brani ‘I consigli del cuore’ e l’anno prima ancora l’ultimo di inediti. Adesso sto lavorando al nuovo progetto che però richiede ancora tempo per la pubblicazione perché ho bisogno di fare molto lavoro di ricerca. Perso ci vorrà almeno un altro anno anche perché non mi piace sfornare dischi giusto per farlo. Stiamo facendo lavoro di studio e qualche data, per non perdere l’abitudine ad esibirsi dal vivo.
6. Qual è delle tue canzoni è la tua preferita? Che forse ti rappresenta maggiormente?
La mia preferita è ‘Cosa rimane di noi’ del 1998, che parla di rapporti umani.
7. Qual è il tuo rapporto con il pubblico?
Un rapporto abbastanza naturale, od almeno vorrei che fosse così. Non sono stato fanatico di niente (calcio, politica, musica) e pertanto cerco di trovare un compromesso con coloro che mi adorano. Mi piace ricercare un modo più semplice di approcciarsi con la gente.