Bruciata viva per difendere le sue poche cose
Terribile fine di una sfortunata nonnina di 86 anni, vittima di uno spaventoso incendio doloso “Bruciata e spenta dallo Stato”. Dalla mano assassina di un piromane. Uccisa dal destino e dall’indifferenza delle istituzioni. Questa la tragica fine di Concetta Della Valle, la nonnina 86enne, divorata dalle fiamme, nei pressi di un casolare delle campagne caiatine- morta dopo due giorni di inenarrabili sofferenze, nel Centro Grandi Ustioni del Cardarelli di Napoli- al punto da indurre i medici, a sottoporla a coma farmacologico. Una morte atroce, una morte terribile, violenta- procurata dal fato e dallo Stato-paradossalmente mandante di questo e altri omicidi colposi. Uno spaventoso inferno di fuoco l’ha travolta, in un torrido pomeriggio di fine luglio. Oltre quaranta gradi- la nonnina ottantaseienne- cerca come sempre un poco di frescura, un poco di refrigerio sotto un albero- per combattere la canicola. Pochi minuti- ed è l’inferno. Dalla parte sud della casa colonica- arriva con violenza inaudita, il fuoco. Uno tsunami di fuoco- che avanza velocemente verso il fienile, l’uliveto, e la casa. La paura, il terrore- prendono il sopravvento. Albino, Albino-corri… il fuoco- grida l’anziana donna- richiamando l’attenzione del figlio. Corre verso il pozzo- per attingere manualmente alcuni secchi d’acqua. Ma, le fiamme, alimentate dal vento- bruciano uno dopo l’altro settanta quintali di fieno- appena raccolto- e raggiungono in un baleno l’uliveto.
L’antico, prezioso e caro uliveto- è tra le fiamme. I sacrifici di una vita, in fumo- in pochi secondi. Il figlio Albino, corre verso il pozzo, attinge l’acqua- con il catino, cerca di smorzare le fiamme. La mamma – con dei rami – cerca di fare altrettanto. Lotta strenuamente con tutte le forze. Una lotta impari. Tutto inutile. La furia del fuoco – è devastante. Entrambi continuano a lottare. Soli contro l’uragano di fuoco. Ma per l’anziana donna, è la fine- perde i sensi e cade nel fuoco, avvolta dalle fiamme- davanti al disperato figlio- che cerca di spegnere il fuoco- sul corpo della mamma-diventata una torcia umana. Riesce- finalmente a domare le fiamme- adagia sull’erba la mamma- e corre da un vicino a chiedere aiuto (Il telefono fisso della Telecom non funzionava più da due anni). Allertati – arrivano nell’impervia zona avvolta dalle fiamme il 118 e vigili del fuoco. La donna, trasportata all’ospedale civile di Caserta-poi trasferita con l’eliambulanza- al Centro Grandi Ustioni dell’ospedale Cardarelli di Napoli, dove spira dopo inenarrabili sofferenze. Tutta colpa della mano di un piromane- macchiatosi di questo grave delitto. “Una scena infernale- racconta- Antonietta D’Agostino, 88 anni, vicina di casa della vittima- viva per miracolo-le è sembrato di vedere un film dell’orrore. Mai visto niente di simile, racconta l’anziana vecchina, un vero inferno, con fiamme altissime- che hanno bruciato fusti alti anche trenta metri. Sono stata fortunata rispetto alla nostra povera vicina: avrei fatto la stessa fine- senza il pronto intervento di mio figlio, dei vigili del fuoco, e di alcuni operai- che lavoravano nell’adiacente strada comunale.
In Campania nell’ultima settimana- sono andati in fumo migliaia di ettari di boschi e vegetazione: incendi paradossalmente procurati dagli operai stagionali della forestale- che dovrebbero spegnere gli incendi, invece, rappresentano il primo pericolo. Alimentando fiamme e fuoco(Parole del Ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio). Una famiglia maledetta dalla cattiva sorte, quella di Concetta Della Valle- caratterizzata da sfortune e disgrazie in sequenza. A cominciare dalla prematura morte del marito, avvenuta molti anni fa. Agli inizi del 2002 la tragica, misteriosa ed inspiegabile morte del primogenito, Domenico- trovato morto- dopo alcuni giorni di ricerche fra i ruderi di una masseria del Monte Carmignano- (teatro il 13 ottobre 1943- di un efferato eccidio nazista- 22 persone furono trucidate barbaramente), mezzo spogliato e con un pezzo di carne cruda nella trachea- che ne aveva provocato la morte per soffocamento . Un dramma per Concetta Della Valle- che non si dava pace dalla morte del figlio- ripeteva(sincronizzata con il secondogenito Albino, 48 anni- invalido dalla nascita) da anni: “Cosa è successo al nostro Domenico?”.
Una famiglia dimenticata, sfortunata- “costretta” a firmare le clausole del contratto con la tragedia. E mano a mano, i componenti di questa famiglia, piangono. Muoiono. Continuano l'odissea senza fine contro gli dei(lo stato) e il destino. Una morte scritta, ipotecata dal destino. E dall’indifferenza.
Non immuni da gravi responsabilità- sulla morte atroce di Concetta Della Valle-le cosiddette istituzioni minori che, in teoria dovrebbero, salvaguardare la vita, la salute dei cittadini. E la vita- di un soggetto particolarmente debole- come l’anziana donna caiatina- non è stata mai censita- dai servizi periferici dell’Asl, dagli assistenti sociali- che verosimilmente hanno “bruciato e spento” –l’anziana donna- abbandonata al suo destino, con l’unico figlio superstite. Entrambi bisognevoli di supporto assistenziale- sfuggiti a fantomatici screening – annunciati da anni delle istituzioni preposte-“presenti” sul territorio.