Bolletta telefonica spaventosa.
Una anziana signora di Bellona, G. B. che vive sola con la pensione al minimo, ha ricevuto una bolletta telefonica di oltre trecento euro. L’importo così alto ha spaventato la signora che, anche volendo, non può pagare questa cifra. “In ogni bimestre la mie telefonate sono sempre le stesse ed in precedenza, ci dice la signora, al massimo ho ricevuto bollette di centomila lire. Ho telefonato al 187 ma non sono riuscita a parlare con un operatore poiché c’è sempre una musichetta. Sono convinta che c’è stato uno sbaglio ma, come fare per dimostrarlo?. Le mie condizioni economiche dovrebbero essere sufficienti per farmi risparmiare invece, se non pago, mi staccano la linea e, senza il telefono, mi sentirei ancora più sola”. La signora bellonese si è rivolta alla d.ssa Giusy Vastante, esperta del settore che così le ha risposto: “Già nel giugno del 2000 il Garante per le comunicazioni che aveva disposto che ad anziani, persone disabili ed utenti “con esigenze sociali speciali” venisse riconosciuta una riduzione del 50% sul canone mensile di abbonamento. Questo significa risparmiare, sul costo attuale del canone mensile di abbonamento. Non è riconosciuta alcuna agevolazione sui consumi. Al beneficio venivano ammessi i nuclei familiari al cui interno vi sia un invalido civile o un percettore di pensione sociale o un anziano sopra i 75 anni o un capofamiglia disoccupato. Oltre a questi requisiti, il nucleo deve anche dimostrare di trovarsi in difficoltà economica, non deve cioè superare un livello di reddito di 13 milioni annui, determinato in base all’ISEE (Indicatore di Situazione Economica Equivalente), cioè del famoso redditometro di cui tanto si è parlato. Per inciso ed in estrema sintesi ricordiamo che l’ISEE viene calcolato sommando redditi e patrimoni del nucleo e suddividendoli per indicatori che aumentano con il numero dei componenti la famiglia. Per accedere alle agevolazioni, l’utente dovrà presentare all’INPS una dichiarazione sostitutiva unica di validità annuale. Sulla base di tale autocertificazione, l’ente di previdenza provvederà a determinare l’ISEE. Una volta in possesso di quel documento, che andrà ripresentato ogni anno, si potrà richiedere alla Telecom la riduzione del 50% del canone di abbonamento”.