La Città delle stelle, il Jazz, ed una gran voglia di realizzare i propri sogni: La La Land
"Oggi più che mai abbiamo bisogno di romanticismo: il cinema può fare questo. C'è un motivo per cui i vecchi musical sono senza tempo. Il segreto sta nella loro semplicità!” Ha esordito così il giovane regista statunitense, Damien Chazelle, in un’intervista alla settantatreesima Mostra Del Cinema di Venezia. Avendo avuto già precedentemente successo aggiudicandosi ben tre premi Oscar col film “ Whiplash”, Chazelle ha dichiarato di aver voluto dirigere da tempo il suo nuovo capolavoro, La La Land, era solo in attesa del momento giusto. Interpretati rispettivamente da Emma Stone e Ryan Gosling, i protagonisti del musical sono Mia e Sebastian, due giovani sognatori che, trasferitisi nella “Città delle stelle”, quale Los Angeles, tentano di realizzare i propri sogni, finendo poi per scontrarsi in un bar ed innamorarsi perdutamente. Ciò che il regista esprime in La La Land, è che si, la vita non è un musical, ma non per questo lo stupore nelle piccole cose, nelle emozioni e l’ inseguimento dei propri sogni, non siano reali. Un’atmosfera di magia, e spesso la spensieratezza dei personaggi, si fonde con una sorta di malinconia, generata inequivocabilmente da una grande colonna sonora: si passa dalle note raggianti e colorate di “Another day of sun”, alla drammaticità e all’immensa dolcezza della meravigliosa “City of stars”, che si è guadagnata il premio di “miglior canzone originale” dal San Diego Film Critics Society Awards. “Sublime e magnifico” descrive Vanity Fair, “Che meraviglia” Il Messaggero: La La Land genera quella spinta per sognare ad occhi aperti, per emozionarsi e nonostante tutto, non abbattersi, tutto questo, con la meraviglia e lo stupore che solo la musica riesce a trasmettere.