Il Cancelliere di Ferro
Otto von Bismarck (1815 – 1898) è ancora oggi l’emblema dell’evoluzione politica e sociale, economica e culturale che l’Europa centrale conobbe, nella seconda metà del XIX secolo. A lui, al Cancelliere di Ferro si deve la configurazione interna ed esterna della Germania, i cui effetti ed echi continuano sino ai giorni nostri.
Le sue doti sono state talvolta mitizzate ed ingigantite, ma è indubbio che ebbe un ruolo fondamentale nella formazione geopolitica del Vecchio Continente.
Quanto fu dovuto all’opera di Bismarck, dove egli impresse a quell’evoluzione una svolta decisiva e diversa da quella che la storia precedente avrebbe fatto attendere, è argomento condiviso dai più. E’ stato la figura chiave dell’intero processo di assestamento dell’Europa di quegli anni. Ma fu veramente il “rivoluzionario bianco” che condusse la nazione tedesca in quella funesta via che finì con lo sfociare nel nazismo? Oppure una tale interpretazione non offre che formule ingannevoli, allo scopo di far risalire all’azione di un singolo sviluppi dalle radici ben più profonde e complesse? Non si può dubitare neppure un momento che egli fosse un rivoluzionario nato. Si nasce infatti rivoluzionari come si nasce legittimisti, secondo le attitudini naturali di ciascuno. E’ soltanto il caso a decidere se le circostanze della vita fanno dello stesso uomo un “bianco” o un “grigio”.
Certamente egli rappresentò, in grado molto più alto di quanto molti non abbiano ritenuto, le forze, le tendenze, le aspirazioni predominanti della sua epoca. Il successo si fondò, precisamente, sull’aver dato espressione e realtà a ciò che era storicamente inevitabile e in forme che, per più versi, corrispondevano ai grandi cambiamenti che si verificarono in Europa centrale.
Sono, del resto, i problemi di fondo della storia tedesca ed europea che è possibile ritrovare, condensati, in ogni passo dell’esistenza di Bismarck. Nel Cancelliere è possibile ritrarre un’intera epoca, in cui la nazione tedesca ricevette, al di là di tutti i rivolgimenti, la sua impronta ed ottenne un’identità in senso moderno.
All’identificazione dell’uomo con la sua vicenda pubblica, ha, da sempre, contribuito la trattazione storica, non solo germanica, ma europea tutta, creando strumenti di ampio respiro e di grande livello scientifico per approfondire una fase cruciale della storia moderna.
“Questi sono i grandi uomini della storia”, si legge in un passo delle hegeliane Lezioni sulla filosofia della storia, “quelli i cui propri fini particolari contengono il sostanziale, che è la volontà dello spirito del mondo. Questo contenuto è la loro vera forza”. Ed Otto von Bismarck è stato uno di questi.