Presentato il volume “Lettere pastorali” del Vescovo Fra Nicola Rotoli
Nel salone parrocchiale della chiesa madre di Pignataro Maggiore è stato presentato il volume “Lettere pastorali” di Fra Nicola Rotoli, vescovo delle diocesi di Isernia e Venafro dal 1916 al 1932. La presentazione ha trovato attuazione per l’interessamento di mons. Giuseppe Bovenzi, vicario della forania di Calvi-Pignataro, nella ricorrenza del 150° anniversario della nascita del Prelato. Piace evidenziare la genuina idea di riprodurre sulla copertina del volume lo stemma episcopale e il motto del prelato Rotoli e la chiesa madre di Pignataro Maggiore, la cattedrale di Isernia e quella di Venafro. Mons. Nicola Rotoli nasce a Pignataro Maggiore il 20 febbraio 1869, a 16 anni veste l’abito di san Francesco nell’Ordine dei Frati Minori e il 1891, a 22 anni, viene ordinato sacerdote e assume il nome religioso di Padre Nicola Rotoli. Nel 1896 consegue la laurea in Filosofia e più tardi il dottorato in Sacra Teologia. Insegna nei collegi di Palermo, Capestrano, l’Aquila e San Fratello (ME). Nel 1907, all’età di 38 anni, è eletto Ministro Provinciale degli Abruzzi e nel 1913 viene riconfermato in tale impegnativo e prestigioso incarico. Nel 1916, all’età di 47 anni, viene nominato vescovo delle diocesi di Isernia e Venafro. Il 27 aprile del 1932, all’età di 63 anni, malato da tempo, nasce in Cielo. La salma viene tumulata nella cappella comunale del cimitero di Venafro e il 7 novembre del 2017 i suoi resti mortali vengono traslati nella cattedrale di Venafro.
Le “Lettere pastorali” del vescovo Fra Nicola Rotoli presentate al folto e attento pubblico portano la data del 1916, 1917, 1918, 1921 e 1927. Le predette vengono illustrate, con la riconosciuta e collaudata maestria, dal professore Giorgio D’Angelo, icona del mondo cattolico della comunità di Pignataro e della diocesi di Teano-Calvi, che si è soffermato sul “fulcro” delle stesse incentrato sul ruolo della famiglia, sulla condizione giovanile, sulle ingiustizie e disuguaglianze sociali, sulle forme della religiosità popolare, sull’indifferenza religiosa, sulla forte propaganda anticristiana e antireligiosa. Nel volume, in appendice alle significative cinque “Lettere pastorali”, ha trovato socializzazione il “nobile” e “cristiano” testamento del vescovo Rotoli nel quale, tra l’altro, scrive “I miei funerali – che voglio siano contenuti nei limiti della modestia e povertà francescana – più che in fasto di apparato esterno, si svolgano a base di più e fervorosi suffragi per l’anima mia. Se famiglie private, enti pubblici, Associazioni Cattoliche, ecc., intendessero di offrire corone e fiori od altro per un tributo di affetto alla mia memoria e per rendere più sontuosi i miei funerali, anziché sciupare denaro in sì pompose e sterilii esteriorità, faranno opera a me sommamente gradita devolvendo tale moneta in preghiere di suffragi oppure deponendole nelle mani dei miei Esecutori testamentari delle rispettive Diocesi, che ne cureranno la distribuzione ai poveri della Città e Diocesi, affinché questi preghino anch’essi per l’anima mia. Ciò premesso, quantunque, io non abbia ricchezze né grandi beni da dover distribuire, avendo speso tutti i miei pochi risparmi a vantaggio delle mie due Diocesi -, per cui muoio povero, così come sono sempre vissuto-, tuttavia affinché dopo la mia morte non avvengano questioni e spiacevoli incidenti dispongo …”. Nell’atto testamentario vi è tutto il francescano e il pastore diocesano Fra Nicola Rotoli: umiltà; disponibilità; attenzione ai poveri; ai sofferenti; agli indigenti; alle vedove e agli orfani (è in pieno svolgimento la seconda guerra mondiale); rifiuto dell’esteriorità, impegno continuo e propositivo nell’attuare la volontà del Padre Celeste e nel confidare nella Sua benigna e amorevole volontà per meritare la vita eterna. Tutti questi elementi, non comuni e, peraltro, di alto spessore, hanno rappresentato e rappresentano, ancora oggi, un vanto e un onore per la comunità di Pignataro Maggiore, dell’Agro caleno e dell’intera diocesi di Teano-Calvi. L’evento è stato impreziosito, non poco, dagli interventi del vescovo della diocesi di Teano-Calvi, mons. Giacomo Cirulli, e del vescovo della diocesi di Isernia-Venafro, mons. Camillo Cibotti. Gli interventi e i lavori della presentazione sono stati moderati, con lo stile e la compitezza che lo contraddistingue, dal professore e poeta Giovanni Nacca.