Vairano Patenora- “I Lupi del Vairo” raccontano la Shoah
Negli ultimi tempi l’antisemitismo e l’odio razziale si stanno diffondendo senza freni, in una società che poca memoria ha delle pagine nere della nostra storia, ma che invece lascia spazio al diffondersi di episodi inaccettabili pieni di insulti e minacce di morte come quelli subiti dalla Senatrice a vita Liliana Segre, testimone reale delle atrocità della dittatura nazista. L’informazione, quella giusta, rappresenta un forte veicolo a disposizione di tutti per far acquisire notizie; la scuola rappresenta proprio quell’agenzia formativa che ha il compito specifico di insegnare, tra l’altro, anche una corretta lettura della storia, per condurre il futuro uomo e cittadino alla consapevolezza di ciò che è accaduto, ed evitare che si possano ripetere quegli orrori che hanno ingiustamente condotto atrocemente alla morte cittadini innocenti. Per aprire una finestra sul periodo storico in cui si diffuse l’odio raziale, ieri 26 novembre u.s. presso la sede di via Abruzzi, dell’ISISS “G. Marconi di Vairano Patenora, la cui Dirigente Scolastica è la prof.ssa Filomena Rossi, i ragazzi della classe quinta B indirizzo Sala, hanno partecipato ad una conferenza in classe dal titolo “la Shoah”. L’assemblea, organizzata dalla docente di storia, da sempre sensibile alle tematiche di rilievo di ordine storico-sociale, ha ospitato Giuseppe Marandola, rappresentante dell’Associazione Culturale “I Lupi del Vairo” di Vairano Patenora, che con la serietà che lo contraddistingue, ha illustrato con dovizia di particolari le drammatiche vicende del periodo nazista, anche attraverso la visione di significativi filmati. Durante l’incontro si è affrontato il motivo della negazione dei campi di concentramento, della diffusione di notizie false ad opera del regime nazista e dell’antisemitismo. Gli ebrei perseguitati ed offesi rappresentano proprio quella parentesi di storia impressa nella memoria umana, che procura fastidio a coloro che non vogliono sentire, che volutamente non vogliono ricordare, e che ancora oggi non sanno riconoscere quei pochi che sono tornati vivi. Ed è proprio ai ragazzi che si rivolge l’intera umanità, a loro si tramanda il ricordo della memoria che deve essere luce, per far sviluppare lo spirito critico e il senso di responsabilità, anche attraverso momenti simbolici. Le immagini dei campi di concentramento, i racconti documentati proposti dal rappresentante dei “Lupi del Vairo”, tra cui i “Protocolli dei savi di Sion”: un pamphlet ricco di informazioni totalmente false e cervellotiche che accusavano di cospirazione gli ebrei, la versione ovviamente non veritiera del razzista Theodor Fritsch, il documentario “Hitler regala una città agli Ebrei” girato presso la cittadina di Theresienstadt (ghetto-lager), nella Repubblica Ceca vicina al campo di concentramento di Auschwitz, e tanti altri episodi tristi, hanno visibilmente indotto i ragazzi a riflettere. A fine dibattito, si è trattato anche il delicatissimo tema riguardante la violenza sulle donne, di cui recentemente si è celebrata la giornata Internazionale. Il compito che investe ogni buon docente è quello di insegnare ai futuri uomini a leggere gli avvenimenti storici dalle fonti, con occhi critici e oggettivi, per non incorrere in quei falsi miti che porterebbero alla distruzione dei diritti di cui tutti i cittadini devono godere.