Roccamonfina-Convegno “Azioni congiunte per la mitigazione dei cambiamenti climatici e l’adattamento ad essi e per le pratiche ambientali in corso”
Il castagno che appartiene al genere Castanea della famiglia delle Fagacee è una delle piante che vanta origini antichissime, molto apprezzata ancora oggi per il resistentissimo legname, ma soprattutto per il frutto che produce, poiché ricco di proprietà nutritive. Purtroppo però, il castagno sta attraversando uno stato di sofferenza causato da agenti esterni. L’Associazione di castanicoltori roccani “Verde Collina” il cui Presidente è Franco Di Pippo, per sollecitare soluzioni adeguate, ha organizzato un Convegno diviso in due incontri divulgativi, alla presenza di studiosi del settore, per trattare le problematiche climatiche legate alla castanicoltura in Provincia di Caserta. Il primo degli incontri, dal titolo “Azioni congiunte per la mitigazione dei cambiamenti climatici e l’adattamento ad essi e per le pratiche ambientali in corso”, si è tenuto sabato 30 novembre u.s. presso la Sala Consiliare del Comune di Roccamonfina (Ce). Gli intervenuti sono stati accolti dal vice sindaco Mario di Pippo, che in assenza del sindaco Dott. Carlo Montefusco impegnato a Napoli per il ritiro del “Premio Campania”, ennesimo riconoscimento ricevuto per l’importanza e la brillante riuscita degli eventi organizzati, ha salutato i presenti anche a nome dell’intera Amministrazione Comunale, comunicando che di recente è stato dichiarato lo stato di calamità, e si auspica che a breve vengano stanziati i fondi dalla Regione, per aiutare il mondo della castanicoltura roccana. Il biologo Dott. Fiorentino Bevilacqua ha introdotto la tematica “Territorio castanicolo e il cambiamento climatico”, evidenziando la necessità di proteggere il territorio dalle erosioni di tipo geologico, attraverso le operazioni di terrazzamento, copertura arborea, erbacea, muscinale, da lettiera, barriere nelle incisioni scavate dall’acqua, meglio note come briglie. Tutte queste opere di continua manutenzione richiedono una consistente spesa da parte dei proprietari terrieri, e quindi si rende indispensabile la richiesta del finanziamento di queste opere. Occorre quindi, conclude il Dott. Bevilacqua, una corretta gestione dell’ambiente. Successivamente è intervenuta la Dott. Agr. Rita Parillo, affrontando “La questione della castanicoltura, la gestione agronomica e la protezione del suolo”, sostenendo che il problema della scarsa produzione di castagne, è stato causato anche dalle condizioni climatiche, che hanno contribuito notevolmente; il castagno vuole ambienti freschi in estate e inverni rigidi, poiché queste piante hanno bisogno di accumulare ore di freddo, quest’anno ciò non è accaduto poiché il periodo estivo è stato caldo-afoso e gli altri periodi sono stati caratterizzati da piogge torrenziali, con elevate quantità di umidità. In questo scenario, l’amato castagno, pianta tanto antica e di costituzione forte, sta subendo ingenti danni a causa di alcuni fattori che la stanno indebolendo vertiginosamente, oltre al cambiamento climatico, che quest’anno non ha consentito una giusta impollinazione, creando zone di modesta produzione, e zone completamente prive di frutto, è ancora presente la vespa asiatica (cinipide galligeno) che ha reso fragile la pianta al punto da far ritornare vecchie malattie come il Mal dell’Inchiostro (Phytophthora),il Cancro corticale (Cryphonectria parasitica) e la Fersia (Mycosphaerella maculiformis), resta comunque importante la presenza del torymus, il suo naturale antagonista. Come soluzione, è d’obbligo quindi una gestione del suolo idonea, una concimazione appropriata ed una potatura orientata al risanamento, evitando macchinari meccanici che distruggono lo strato superficiale e la microflora del terreno. Conclude l’interessante convegno, il Dott. Agr. Domenico Giuseppe Crispo, soffermandosi sull’ “Ecosostenibilità: l’agricoltura di precisione applicata alla castanicoltura; uso sostenibile degli agro-farmaci e la gestione idrica”. Considerato che le aree castanicole sono importanti per il reddito delle famiglie del territorio roccano, bisogna capire quali problematiche impediscono una rigogliosa produzione del frutto. Il Dott. Crispo sostiene che il castagno, ormai catalogato come albero da frutta, ha bisogno di acqua proprio quando c’è siccità, ed esistono metodiche agronomiche per poter irrigare, con scadenza costante e calibrata, poiché in periodi eccessivamente caldi, si crea l’evaporazione e non la traspirazione continua, indispensabile per consentire la fotosintesi, per l’evoluzione della pianta. Per evitare che ciò avvenga, sono indispensabili continui monitoraggi e interventi mirati. Lunedì 02 dicembre alle ore 15:30 presso il Palace Hotel, in Piazza N. Amore Roccamonfina (Ce), si concluderà il Convegno affrontando la tematica “L’unione del territorio per l’adattamento agli ambienti climatici…Verso la costituzione del Distretto Castanicolo Regionale”, a cui parteciperanno il sindaco Dott. Carlo Montefusco, che introdurrà l’argomento, a seguire interverranno il Dott. Agr. Davide Della Porta, Presidente Associazione Castanicoltori Campani, Luigi Maria Verrengia, Presidente Parco Regionale Roccamonfina-Foce del Garigliano, Fuoco Mariano, Presidente Comunità Montana Monte Santa Croce, Manuel Lombardi Presidente Coldiretti della Provincia di Caserta e il Responsabile di Misura- Ambienti Climatici: Michele Nuzzo.