Allarme OMS e FAO
Le organizzazioni bellonesi impegnate nel sociale hanno ricevuto una E-Mail dall’oggetto molto
preoccupante. “La presenza d’acrilamide, sostanza probabilmente cancerogena per gli esseri umani, in alimenti di vasto consumo quali le patatine fritte o alcuni tipi di pane, costituisce un problema “serio” ulteriormente esplorato ed approfondito. Questa la principale conclusione cui sono giunti a Ginevra esperti convocati in tutta fretta dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e dalla FAO (Organizzazione dell’ONU per l’alimentazione e l’agricoltura) per esaminare le conclusioni di un recente studio svedese che ha evidenziato per la prima volta la presenza di alti livelli di acrilamide in alimenti a base di amido e cotti ad alte temperature. La riunione, durata tre giorni, non è sfociata in raccomandazioni concrete destinate ai consumatori. “Non possiamo ancora formulare consigli specifici del tipo: “vi preghiamo di non mangiare più patatine! Possiamo solo ribadire che consigliamo a tutti una dieta equilibrata e varia, con molta frutta e verdura, moderando il consumo di cibo fritto e dei grassi”. Ha detto Dieter Arnold, dell’istituto tedesco per i consumatori. Per ora le raccomandazioni elaborate dagli esperti riguardano le ricerche necessarie per riunire ulteriori e migliori informazioni sul così detto “allarme acrilamide”. Ma anche per mettere a punto metodi che consentano di ridurre la presenza di acrilamide negli alimenti. L’allarme acrilamide è scattato alla fine del mese di amrzo in seguito ad uno studio dell’università di Stoccolma che ha individuato preoccupanti quantità di acrilamide in alimenti quali le patatine e il pane tostato ma anche in alcuni cereali per la prima colazione. I 25 esperti riuniti a Ginevra hanno confermato la validità dei risultati ottenuti in Svezia. Manfred Luetzow della FAO e Jeorgen Schlundt dell’OMS: “Sono necessari ulteriori studi in altri paesi e non solo occidentali. Dopo la Svezia anche il Regno Unito, la Norvegia e la Svizzera hanno già condotto simili studi. L’acrilamide è classificata da tempo come cancerogena per gli animali in laboratorio. Per quanto riguarda gli essere umani, l’OMS l’ha classificata, nel 1994, tra le sostanze: “probabilmente cancerogene per l’uomo”.