Siamo davvero pronti per la Fase 2? Scopriamo insieme le novità del nuovo DCPM
Il crollo economico mondiale e, in Europa, quello italiano, paese occidentale più colpito dall’emergenza Covid19, si annuncia molto pesante e non privo di ulteriori rischi rispetto a quanto immaginato dagli analisti. Questo nefasto 2020, che inizia ad assumere tratti economico-sociali già visti durante la Great Depression del 1929, sembra essere solo il preambolo di un lungo periodo di transizione dai contorni incerti e dal finale non ancora scritto. Le forze in campo si stanno muovendo su tutti i fronti, chi per farci fare un balzo nel futuro, chi per provare a limitare i nostri diritti anche laddove il virus non richiederebbe particolari sacrifici ai cittadini. Ma non è questa la sede per discuterne, piuttosto oggi si rileva il prossimo allentamento dell’odioso lockdown e l’ingresso nella cosiddetta Fase 2 (in coda all’articolo le novità e gli specifici articoli del DPCM), quella che dovrebbe traghettarci verso una più o meno completa ripresa della normalità. Il problema, però, appare molto più complesso di quanto semplicisticamente supposto dalla stragrande maggioranza dei cittadini. A ragione, questo va detto, buona parte della forza imprenditoriale e lavorativa del Paese sta pressando il Governo perché i danni economici sono già evidenti e il disagio, per non usare la più cruda parola “povertà”, si sta allargando a macchia d’olio esattamente come ha fatto il coronavirus in tutta la penisola. Ma attenti a ritenere tutto un complotto o una bufala. Ancora oggi, parliamo dei dati ufficiali del 25 aprile 2020, gli indicatori di contagio e decessi sono mostruosamente paurosi. Molto indicativo il dato relativo alle regioni del nord ancora alle prese con numeri piuttosto alti. La Lombardia, duramente colpita dal Covid19, registra +713 contagi, il Piemonte +604, l’Emilia Romagna +239 ed il Veneto, fortunatamente fanalino di coda, annota +162 contagiati. Differente la situazione del Centro-Sud che ha numeri di gran lunga più bassi e soprattutto con una discesa più costante e rapida di quanto continua a vedersi al nord. Siamo tutti concordi oramai. Stiamo rischiando davvero di andare in bancarotta o, come diciamo noi italiani, popolo di navigatori e poeti, «a mare con tutti i panni». Ma ragioniamo un attimo. Siamo davvero in grado di riaprire in sicurezza evitando un colpo di ritorno ancora più distruttivo ed economicamente mortale di questo primo lockdown? A Wuhan, il primo focolaio mondiale cinese di questa inattesa pandemia, tutti hanno paura e attendono una seconda ondata (fonte CNN Video al seguente link https://youtu.be/GjPrOmF0C8I). I cinesi la danno per certa perché in base all’esperienza già vissuta, sono coscienti che la ripresa delle normali attività riaprirà il fronte del contagio e quindi dell’emergenza. Ma parliamo del nostro Paese e delle normali problematiche sociali ed economiche. Tutte le nostre metropoli hanno un sistema trasporti perennemente affollato, come pure l’intero sistema nazionale tra treni ad alta velocità, treni normali, aerei e trasporti marittimi per i collegamenti con le isole. Ci siamo sempre lamentati dei nostri trasporti insufficienti, stracolmi, colti da emergenze come quella dei mezzi romani, misteriosamente alle prese con incendi dei bus o “crolli” di scale mobili. In questo caso, che non vale poco nel ragionamento della Fase 2, come possiamo immaginare il distanziamento sociale e quindi il contrasto efficace al virus? Inoltre, considerando banalmente che dobbiamo iniziare a correre tutti per recuperare il disastro economico in corso, come si può credere che il commercio, i servizi e l’industria possano davvero organizzare turni particolari per sopperire appunto al distanziamento sociale e, ripeto, al contrasto efficace al virus? La mia domanda, cui mi piacerebbe poter ricevere risposta da tecnici e politici capaci, è piuttosto semplice. I conti tornano? Siamo davvero certi che la riapertura con tutti questi interrogativi, in relazione ovviamente ai numeri ancora elevati di contagi e decessi, non sia una cura economica che alla fine ci ucciderà come o più velocemente dell’emergenza? Qualcuno sta considerando che tra 3 settimane potremmo ritrovarci in mezzo ad una nuova tempesta talmente grave da far crollare definitivamente i pilastri del Paese? Sicuramente confido nel buon senso degli italiani, quindi nell’uso pervasivo di mascherine, disinfettanti, guanti, procedure di distanziamento, etc., ma ciò che temo è l’allentamento del senso di pericolo a causa della stanchezza, della lunga quarantena e soprattutto, come dicevo, della pur corretta ma forse non del tutto oculata richiesta di frettoloso recupero economico. Proprio in queste ore sui social, in attesa delle indicazioni nazionali del Governo, si trovano diversi video di imprenditori del turismo, dell’industria, dei servizi e del commercio che piuttosto chiedono un aiuto allo Stato per restare chiusi fino a quando non vi saranno le reali condizioni per riaprire normalmente. Difficile davvero, come dice il proprietario di una grande azienda di accoglienza e cerimonie dell’alto casertano, poter credere che gli italiani, o peggio turisti stranieri, possano usufruire di un hotel, un bar, un ristorante, un lido o un parco commerciale utilizzando mascherine, guanti e stando lontani da amici e parenti o in genere da tutti gli altri presenti. Come si può pensare di organizzare una cerimonia, un matrimonio ad esempio, chiedendo agli ospiti di stare lontano, di mangiare con guanti e mascherine? Follia? No, semplicemente alquanto difficile, tanto da disincentivare totalmente, come riferisce l’imprenditore, la ripresa delle normali attività “sociali ed economiche”. Riapriamo quindi, ma cerchiamo di farlo a ragion veduta, nei tempi giusti, cercando di dare a tutti gli adeguati strumenti e ricordando quale sia il vero prezzo da pagare in caso di “ricaduta”. Rischiamo di non alzarci mai più…
ECCO LE PRINCIPALI NOVITA’ DEL NUOVO DPCM (FASE 2)
*** Art. 1: Misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale
1. Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID19 sull’intero territorio nazionale si applicano le seguenti misure:
a) sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute e si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento e vengano utilizzate le mascherine; in ogni caso, è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza;
b) i soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) devono rimanere presso il proprio domicilio e limitare al massimo i contatti sociali, contattando il proprio medico curante;
c) è fatto divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus;
d) è vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici e privati; il sindaco può disporre la temporanea chiusura di specifiche aree in cui non sia possibile assicurare altrimenti il rispetto di quanto previsto dalla presente lettera;
e) l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici è condizionato al rigoroso rispetto di quanto previsto dalla lettera d), nonché della distanza di sicurezza interpersonale di un metro; il sindaco può disporre la temporanea chiusura di specifiche aree in cui non sia possibile assicurare altrimenti il rispetto di quanto previsto dalla presente lettera; le aree attrezzate per il gioco dei bambini sono chiuse ove non sia possibile consentirne l’accesso contingentato;
f) non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto; è consentito svolgere individualmente, ovvero con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti, attività sportiva o attività motoria, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività; […] i) sono sospese le manifestazioni organizzate, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura con la presenza di pubblico, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, quali, a titolo d’esempio, feste pubbliche e private, anche nelle abitazioni private, eventi di qualunque tipologia ed entità, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati; nei predetti luoghi è sospesa ogni attività; l’apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Sono sospese le cerimonie civili e religiose; sono consentite le cerimonie funebri con l’esclusiva partecipazione di parenti di primo e secondo grado e, comunque, fino a un massimo di quindici persone, con funzione da svolgersi preferibilmente all’aperto, indossando mascherine protettive e rispettando rigorosamente le misure di distanziamento sociale; ***
Queste le principali novità appena enunciate dal Presidente del Consiglio Conte cui, ovviamente, bisogna sempre aggiungere le eventuali restrizioni più ampie o più blande emanate dalle varie amministrazioni regionali. Ribadisco, come consiglio prudenziale, di mantenere massimo il livello di allerta personale usando mascherine, distanze sociali e riducendo gli spostamenti. In questa fase, come anche detto dal rappresentante del Governo nazionale, si sta provando a ripartire ma il virus non è sconfitto e potrebbe riacquistare forza improvvisamente. Siate responsabili per voi stessi e per i vostri cari.